Prendo spunto da una notizia di un po' di tempo fa, che parla dell’indiana Amma, nota come la “sacerdotessa dell’abbraccio”, che in un palazzetto dello sport alle porte di Milano, ha incontrato gratuitamente oltre trentamila persone, che hanno fatto la fila, prendendo un numerino, solo per essere abbracciate.
Questo solo per evidenziare quanto oggi si abbia bisogno di “contatto”.
Pensiamoci: quante volte una pacca su una spalla ci ha fatto sentire meglio, un abbraccio ci ha rasserenati, una stretta di mano sentita e affettuosa ci ha trasmesso una sensazione positiva? Del resto, quando prendiamo un colpo e avvertiamo dolore, la prima cosa che facciamo è toccare immediatamente con la mano la parte dolorante; quando si ha mal di testa? Idem, si porta la mano sulla fronte; quando un bambino piange? Lo si prende in braccio per rassicurarlo e per farlo calmare.
Tutto questo è MASSAGGIO.
E mai come in quest’epoca che stiamo vivendo, priva di valori, di punti di riferimento, dove tutto ruota attorno al potere e al denaro, si sente un’assoluta necessità di essere coccolati. Non è un caso che il trattamento più richiesto nelle Spa, nei centri benessere, nei resort, sia il MASSAGGIO.
Si propongono nelle fiere, su internet, in televisione, numerosi macchinari: per il dimagrimento, per il drenaggio, per il relax, per la ginnastica, per l’idromassaggio. Ma non c’è niente da fare: dopo un paio di trattamenti con un macchinario, arriva la fatidica domanda: “Ma, secondo te, un massaggio non mi farebbe bene?”
Ovviamente sì; e da lì in poi è quasi impossibile far tornare il cliente “dentro” il macchinario.
Il massaggio esiste da oltre 5000 anni, l’origine si perde nella notte dei tempi. E’ certamente una delle prime tecniche che l’uomo ha utilizzato per alleviare dolori e malattie.
E oggi è sempre più diffuso, con numerosi varianti, nomi esotici, di fantasia, ma è sempre il buon e sano MASSAGGIO!
