Quando inizio un massaggio, sento che la musica mi ispira, mi fa sentire bene, mi rilassa e un sorriso nasce sul mio volto.
Mi concentro, prima di ogni massaggio, rivolgo tutti i miei pensieri a lui.
Mi estraneo completamente dal mondo esterno.
Penso ai muscoli, a quello che stanno facendo e perché, e mi concentro sul rilassamento di tutti i muscoli.
Ascolto la mia musica, sorrido, canto nella mia testa (in modo che il cliente non possa sentire).
E danzo, come se nessuno stesse guardando.
Ho messo tutto me stesso.
Ho scoperto che, facendo questa piccola cosa, i miei clienti sono più soddisfatti, tornano, parlano bene di me in giro e mi fanno i complimenti.
Ecco perché ogni mio cliente, dopo un massaggio, dice che si sente come se fosse l'unica persona viva, che è in pace con sé stesso e col mondo.
Ecco un errore che molti operatori del benessere fanno, soprattutto dopo un po’ di tempo: effettuano il massaggio, pensando alle fatture da pagare, ai problemi, alla spesa da fare, ecc.
Perdono di vista ciò che stanno facendo e applicano la tecnica in maniera meccanica. I clienti, in genere, lo percepiscono e reagiscono negativamente.
Se inizi a sentire che sopraggiunge questa sorta di “burnout”, cerca di darti nuovi stimoli, impara una nuova tecnica, confrontati con altri colleghi.
Massaggia con il cuore, non con il libretto degli assegni. Non vedere il cliente come un mezzo per pagare le fatture in scadenza e le bollette. Inizia a vederlo come una persona che ha bisogno di te, qualcuno da aiutare.
Se sei diventato massaggiatore solo per soldi, sei nella direzione sbagliata.
Se lo sei diventato per prenderti cura e aiutare gli altri, allora sei sulla buona strada (e arriveranno anche i soldi).
