Sabato ho effettuato un massaggio ad un medico,
responsabile di un Sert. Mi parlava dell’efficacia della psicoterapia per
problemi di dipendenza.
Ha detto una frase che mi ha fatto molto riflettere: “Molti psicologi e psicoterapeuti, hanno deciso di studiare e intraprendere questo percorso, perché avevano problemi personali da risolvere o perché hanno avuto turbamenti in famiglia o
nella società. A mio parere - ha continuato il medico – se prima non riescono a
guarire o ad accettare i propri conflitti, difficilmente riusciranno ad aiutare
gli altri”.
Ho riscontrato, in questa frase, molte ANALOGIE con il mondo degli operatori del benessere.
Diversi operatori olistici, massaggiatori o
persone che operano nel nostro settore, vi entrano con lo scopo di aiutare gli
altri, ma in realtà hanno dei grossi conflitti interiori, problemi irrisolti, traumi,
ferite interne, che ancora non riescono a superare e ad accettare, o con le quali
non riescono a convivere serenamente.
Molti cercano di aiutare gli altri, ma in
realtà, ciò che desiderano realmente è un AIUTO PER SE STESSI.
Mi viene in mente una frase di una canzone di
Renato Zero, che recita: “Se salvo te, salvo anche me”.
Mi domando: “Una persona che si porta dentro eventi
del passato irrisolti, può davvero aiutare gli altri?”
Vorrei sapere cosa ne pensi, dato che questa è
soltanto una mia riflessione, forse anche stupida e poco interessante.
Mi farebbe davvero piacere conoscere il tuo
pensiero a riguardo.