Avete mai pensato ad un aperitivo a base di benzina,
oppure ad un pranzo a base di silicone e plastica? Spesso, per apparire più
belli, ci spalmiamo addosso prodotti di sintesi, quasi sempre derivati dal
petrolio, contenenti sostanze estremamente dannose per il nostro organismo;
prodotti spesso allergizzanti o, ancor peggio, cancerogeni.
La nostra pelle è
un importante organo di assorbimento, quindi applicarvi qualcosa sopra è molto
simile ad ingerirlo. Tutto ciò che la pelle assorbe viene filtrato dal fegato
come se lo avessimo mangiato ed entra normalmente in circolazione nel sangue.
Non a caso alcuni medicinali vengono assorbiti attraverso cerotti
applicabili sulla pelle. Quando
acquistiamo un deodorante, una crema per il corpo, un doccia-schiuma, un
sapone, dovremmo cercare di fare attenzione agli ingredienti in essi contenuti.
Molti produttori utilizzano ingredienti chimici, sia perché sono molto
economici, sia perché “danno la
sensazione” di soddisfare la persona che li utilizza. Una Direttiva Cee del
1993, recepita in Italia nel 1997, obbliga tutti i Paesi UE, produttori o
importatori di cosmetici, a porre sulla confezione un’etichetta con la
nomenclatura degli ingredienti. Le varie e numerose
componenti del prodotto finito vengono scritte secondo un linguaggio
internazionale, detto INCI, e
vengono riportati in ordine decrescente di quantità, ovvero al primo posto c’è
il componente più presente, fino ad arrivare all’ultimo, quello meno presente. Un esempio: l’ingrediente più abbondante nei cosmetici è quasi
sempre l’acqua (nella nomenclatura Inci si scrive in latino aqua), ed infatti
la troviamo quasi sempre in prima posizione. Seguono poi tutti gli altri, in
base alla rispettiva concentrazione.La cosa positiva di questa normativa è che in questo modo è possibile valutare, almeno approssimativamente, in che percentuale sono presenti le varie sostanze attive (olio essenziale, aloe, erbe, ecc.), fornendo una prima prova della validità del prodotto. Fin qui tutto bene; il problema è che la terminologia usata sulle etichette è assolutamente incomprensibile. Per cercare di districarvi meglio in questa giungla, il suggerimento è quello di digitare su un qualsiasi motore di ricerca in internet le parole “ingredienti cosmetici”, e verranno fuori numerosi siti interessanti su cui controllare la tossicità o meno dei vari componenti. Un’ultima osservazione: fate attenzione che non si salva nemmeno la gran parte dei cosiddetti “cosmetici naturali”, in cui esiste solo qualche traccia di “natura”; nella maggior parte dei casi sono anch’essi composti da sostanze di origine sintetica, molto pericolose per la nostra salute.
www.corsocosmesinaturale.it